Promossi&Bocciati MotoGP: Vinales e Acosta supereroi, disastro Honda

Promossi&Bocciati MotoGP: Vinales e Acosta supereroi, disastro Honda

Promossi&Bocciati MotoGP: Vinales e Acosta supereroi, disastro Honda

Maverick riscrive la storia e regala ad Aprilia il primo successo stagionale, mentre alle sue spalle si scatena una lotta furibonda. Pedro è uno spettacolo da guardare, per Martin e Bagnaia un brodino

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Maverick Vinales è il Batman della MotoGP, primo pilota nella storia della categoria che è riuscito a vincere almeno una gara con tre marche diverse (Suzuki, Yamaha, Aprilia). Un vero supereroe, che ha trovato sulla sua strada tanti “nemici” difficili da sconfiggere – i vari Acosta, Bastianini, Martin- e che ha regalato ad Aprilia il primo successo da Barcellona dell’anno scorso.

Maverick Vinales

Si presenta sul podio di Austin vestito da Batman, ma sotto la maschera c’è un sorriso grande come il Texas. Perché lo spagnolo era a digiuno di successi dal 2021 e ora è tornato alla grande, anche in ottica mondiale: 2 successi nelle Sprint e la vittoria di Austin lo catapultano al terzo posto in graduatoria. Fa una gara capolavoro, con una grande rimonta. Promosso

Pedro Acosta

Altro che rookie, Pedro Acosta è quarto nel mondiale e gioca per vincerlo. Ma più dei numeri – è stato anche tra i più giovani di sempre a podio, conta lo spettacolo che sa regalare con le sue staccate furibonde con la moto che sgondola, per dirla alla Meda&Sanchini. Ha già riscritto i rapporti di forza in seno alla squadra, ma sta anche facendo sbiadire la figura di Marquez. Promosso

Enea Bastianini

Di podio in podio scala la classifica del mondiale, che lo vede secondo alle spalle di Martin. Parte da lontano ma risale, bravo com’è a gestire la gomma con la sua guida rotonda. Viene dato indietro rispetto a Martin e Marquez nella rincorsa alla Ducati ufficiale, ma a forza di risultati del genere può pensare di riscrivere il proprio destino. Promosso

Marc Marquez

Battaglia come un leone, al solito. Sorpassa, scarena, fa pompare la sua Desmosedici nel biscione e alla fine si stende quando è in testa, forzando una staccata oltre ogni ragionevole limite. Qualche gara la vincerà, ma per ora non ha ancora trovato del tutto la quadra. Bocciato

Francesco Bagnaia e Jorge Martin

Leggermente sotto tono entrambi nel weekend texano. Più in palla lo spagnolo che in prova realizza tempi record, ma in gara rimane invischiato in mille battaglie e non riesce a essere brillante come nei primi due weekend. Discorso analogo per Pecco, anche più intrappolato del rivale in problemi con la gomma e con una evidente mancanza di feeling. Entrambi comunque portano a casa punti importanti, ben sapendo che sarà un mondiale lunghissimo. Rimandati

Fabio Quartararo

Firma un ricco biennale con Yamaha, in pista si prodiga ma alla fine i risultati sono terribili e la top10 rimane un miraggio. Avrà ricevuto anche tutte le garanzie del caso sull’impegno di Yamaha, ma qua il podio manca da 14 gare, se si contano lunghe e Sprint. Ora come ora anche la top5 rimane un miraggio e i mesi “passano lenti, se li conti uno per volta, aspettando una svolta” semicitando Jovanotti. Bocciato

Fabio Di Giannantonio

Lo avevamo rimandato dopo il primo appuntamento dell’anno, insieme agli altri colleghi con la GP23. Ora, non sarà Marquez, ma un passo alla volta sta migliorando e a Austin agguanta una solida sesta posizione. Tra l’altro il #93 ha solo 11 punti in più rispetto a Fabietto, che può essere fiero di quanto sta facendo. Promosso

Honda

Luca Marini arriva ultimo, Joan Mir cade come Johann Zarco e Taakaki Nakagami. Doveva essere la moto della rinascita, ma questa RC213V è persino peggio di quella dell’anno scorso. Non è più agile come prima, non è più veloce di prima, continua ad avere un avantreno inaffidabile. Non si capisce come e quando la rotta potrà essere invertita.