La Superbike corre ad Assen, tutti a caccia di Bulega

La Superbike corre ad Assen, tutti a caccia di Bulega

La Superbike corre ad Assen, tutti a caccia di Bulega

Per quanto si è visto nei due appuntamenti precedenti gli equilibri in SBK sono molto cambiati rispetto al 2023, forze nuove premono… In Olanda ci aspettiamo grande spettacolo

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Si avvicina un weekend nel quale il mondiale Superbike può attendersi di tutto: sabato e domenica prossimi si correrà il round Olanda, terza prova del campionato delle derivate dalla serie, e l’incertezza regna sovrana. Per quanto si è visto nei due appuntamenti precedenti, in Australia e a Barcellona, gli equilibri sono molto cambiati rispetto all’anno scorso e diversi protagonisti stanno ancora cercando la strada giusta, mentre le forze nuove premono con prepotenza. Prova ne sia che si arriva ad Assen con un rookie in testa alla classifica e le vecchie volpi a inseguire. 

 

Bulega la sorpresa più bella

Nicolò Bulega è la sorpresa di questo inizio di stagione e dopo due round guida il campionato con 12 punti di vantaggio su Alvaro Bautista e Alex Lowes. Li ha fulminati tutti vincendo la corsa d’apertura e continua a restare nelle posizioni di testa gara dopo gara. Qualche volta ha peccato di inesperienza come in Gara 1 a Barcellona, dove è arrivato secondo per non avere saputo risparmiare le gomme, ma è quasi sempre in lotta per la vittoria. Ha approfittato di questo mese di pausa per farsi operare di sindrome compartimentale, ormai dovrebbe essere perfettamente recuperato e in questo modo ha risolto i problemi all’avambraccio che in qualche occasione lo avevano infastidito. Difficilmente in Olanda resterà fuori dalla mischia. Del resto è un rookie per modo di dire: debutta in Superbike ma nel 2023 ha vinto il mondiale Supersport che si corre con moto non troppo diverse, bene ha fatto la Ducati a inserirlo nella squadra ufficiale.

 

Bautista si è ripreso

Al suo fianco Alvaro Bautista, due volte campione mondiale della categoria che in questo avvio di stagione ha trovato qualche difficoltà più del previsto. Nelle prime gare non è stato del tutto convincente ma sembra aver ripreso il controllo della situazione, in Spagna è tornato sul primo gradino del podio e ora si corre ad Assen dove ha vinto le ultime quattro gare. Impossibile non fare i conti con lui. In classifica è secondo a pari punti con Lowes e anche l’inglese è una delle sorprese di questo inizio di stagione: fino a quando è stato in squadra con Jonathan Rea ha alternato belle prove a gare deludenti, ora che è rimasto il leader del team Kawasaki ha piazzato due vittorie nella gara d’apertura e in Spagna si è difeso onorevolmente. Sembra avere trovato la continuità che gli era sempre mancata, si attendono conferme.

 

Toprak il più atteso

L’uomo sotto i riflettori però, tanto per cambiare, è Toprak Razgatlıoğlu. Il turco è passato dalla Yamaha alla BMW e sembrava avere intrapreso una strada tutta in salita, ma a Barcellona ha vinto due gare su tre e a questo punto fa davvero paura. Sulla BMW ha lavorato tanto per ridurre il consumo delle gomme, tallone d’Achille della moto bavarese, e i risultati si vedono…

 

Iannone da tenere d’occhio

Da tenere d’occhio anche Andrea Iannone, a sua volta una sorpresa di queste prime gare. Il lungo periodo di assenza non gli ha tolto smalto, anzi, e fin dall’inizio ha dimostrato di essere in grado di lottare per la vittoria nonostante guidi una moto privata, la Ducati del team GoEleven. Una rottura in Australia, una caduta in Spagna ma in campionato è comunque quinto e primo degli “indipendenti”. La moto va forte e lui pure, ”The Maniac Joe” ha ancora molto da dire. Invece questa volta non sarà della partita Danilo Petrucci, un altro potenziale vincitore nonostante una moto privata. Il ternano è caduto rovinosamente allenandosi con il cross e ha riportato due fratture alla mandibola e una alla clavicola. Lo sostituirà Nicholas Spinelli, un ragazzino promettente che con il team Barni ha già corso in passato.

 

Che faranno Locatelli e Rea?

Resta da dire di Andrea Locatelli, che è una bella incognita: con la sua stessa moto Jonathan Rea finora non ha cavato un ragno da un buco sebbene sia un sei volte campione mondiale, l’italiano invece ha fatto vedere belle cose soprattutto nel primo round. Il pilota c’è, la moto non si sa. Però c’è stato un mese di tempo per lavorare e la squadra resta una squadra di primo piano, c’è da sperare che siano riusciti a trovare il bandolo della matassa. Loro, e anche alcuni altri come Michael van der Mark, seconda guida della BMW che qui giocherà in casa, oppure Michael Ruben Rinaldi, salito al posto di Axel Bassani sulla moto del team Motocorsa ma ancora poco incisivo, così come è stato poco incisivo lo stesso Bassani ingaggiato dalla Kawasaki al posto di Rea. Anche loro hanno avuto un mese di tempo per lavorare, Assen ci dirà se lo hanno fatto nella direzione giusta.

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